martedì 28 settembre 2010

Mi va di saltare


Muffa!
Sui piatti che ho lasciato qui a lavare, in questa casa che non vivo ma non lascio.

Ultimamente parlo spesso di maternità, di questo grande salto che è fare un figlio e, da sempre, mi trovo a riflettere sui miei, di salti. Più piccoli ma non meno importanti.
Come questo. Legittimare a me stessa che vivo in un'altra casa, con lui e non + qui, da sola.
Ma sono sempre io. Proprio la stessa.
Facile per niente se, invece di crescere con il sogno dell'abito da sposa e della nidiata di pupi, muovi tutti i tuoi passi fino ai 30 sognando una casa da sola, e tanta tanta tanta tanta tanta tanta tanta libertà... (Sarà per questo che sono freelance? Chissà).
Aggiornerò il blog quando manderò il fax per lasciare casa.
Poi tre mese (il preavviso) di limbo e mi tuffo.
Anzi, salto. Perché mi va di saltare.


2 commenti:

  1. Brava Franci, per crescere ed evoluzionarsi come essere umani bisogna saltare!! Hai trovato l'immagine adatta...io dico sempre fare le cose senza determinarne l'obiettivo..non siamo padroni della nostra vita fino al punto di determinarne il corso, perchè il per-corso si interconnette con tanti altri percorsi. Credo sia bene proprio spingersi verso quello che ci fa più paura. La tua libertà e quella degli altri.... sacrosante parole, almeno ne sei cosciente! In bocca al lupo;) Salta!

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