domenica 24 ottobre 2010

eccomi: 5 giorni a settimana


Caspita! Appena ho visto questa foto ho pensato: questa sono io.
Secondo pensiero: come mai mi riduco sempre così? Mistero.
Vediamo... Ci sono le cartellette colorate: il lavoro, ovvio.
Poi: c'è la busta della spesa... e come può mancare? E poi adesso, nel limbo, c'è la spesa per quando cucino da me (pranzo) e per quando cucino da lui (cena).

Ma la cosa che mi stressa di più è un'altra: la busta di roba varia e indefinita (quella blu).
Nella mia so bene cosa c'è: i panni da lavare.
Perché si, vivo da lui, ma la lavatrice é rotta da un anno. E a nessuno dei due va di chiamare qualcuno per aggiustarla. Anche perché... c'è la mia!
E così avanti e indietro tra Monti-Salaria, Salaria-Monti, con pacchi di panni puliti, sporchi, mezzi e mezzi...

Mi chiedo se questo avanti e indietro non sia un elastico da cui farò fatica ad allontanarmi.
Se in fin dei conti mi piaccia essere sempre in movimento, poco definita.
Perché la paura é invece di diventare... definitiva.
È così difficile per me associare la fluidità e il cambiamento alla coppia.
È per questo che quando esco con amici che stanno insieme da anni e sono pieni di vita e di progetti sono felice, mi si aprono mille finestre.
Ma il mio modello arcaico è diverso... Cambierò punto di vista?
Chissà.
Per ora fuggo. Anche di domenica sono busy.
Inchieste da finire, scalette da elaborare, capitolo di un nuovo libro.
E poi una torta salata.
Perché avrò anche paura della staticità, ma io in coppia, anche a casa a cucinare, ci sto proprio bene.


domenica 10 ottobre 2010

Mi basta poco. Questo



Una lampada bassa. Un divano.
Io e te abbracciati a guardare il soffitto.

ps mandato fax