venerdì 26 ottobre 2012

Giardineggiando

Benvenuti ai Giardini della Landriana

Visto che questa stressante vita da freelance ha anche (e soprattutto) bisogno di... ispirazioni-decompressione-aria, perché non avventurarsi ai Giardini della Landriana?", ho pensato una domenica mattina.

Ci sono andata qualche settimana fa, uscendo da una Roma grigia, imbarcandomi sulle stradine tristi intorno alla Pontina, pensando: "Ma chi me l'ha fatto fare?", chiedendomi come avrei potuto trovare il paradiso terrestre che prometteva l'articolo che avevo letto su AbitareCountry quando ero in Toscana...

Poi.
La macchina si ferma.
Classico parcheggio, anche se nel verde.
E... un'entrata ciottolosa che schiude un mondo segreto: fatto di fiori, piante, provenienti da tutto il mondo (!).

Con la bocca aperta scopro che questo paradiso è nato da un dono piccolo piccolo: una piantina di semi consegnata tanti anni fa da un'amica alla marchesa Lavinia Taverna, che ha fatto nascere una passione grande, grande almeno quanto questi bellissimi giardini, ricchi di poesia. E di bellezza, quella bellezza dietro l'angolo che ti accoglie quando non te l'aspettavi più. Che ti fa sorridere e amare quello che c'è di buono in questo mondo che va così veloce...

Ma il giardineggiare non finisce qui.
Altro giro, altra corsa. Altro weekend autunnale.
E la voglia di scoprire, anche dopo 32 anni, un nuovo angolo di Roma. Ed ecco un giardino giapponese bellissimo, dentro l'Orto Botanico, pronto ad accogliere una lettrice della domenica (e il fidanzato bizzoso) sotto una pagoda. In pieno centro. Avevo tanto amato il giardino giapponese dentro l'Holland Park di Londra e scoprire dopo 10 anni di averne uno sotto al naso mi è sembrata una bella metafora...

Se anche voi cercate una magia che accenda l'autunno... e una decompressione dalla vita da freelance, la mia risposta è andare per giardini (quasi) segreti, magari sfogliando qualche pagina della Burnett. E senza dimenticare la macchina fotografica!

Le rose con le lentiggini
Il laghetto ai Giardini della Landriana

Un albero caduto all'Orto Botanico di Roma
Giardino Giapponese all'Orto Botanico, Roma

mercoledì 24 ottobre 2012

A lezione di cioccolato

Io (da destra), Laura Florand e Martina (Leggereditore)

Avete presente quell'angolo di paradiso dove ci si trova catapultati quando si affondano i denti nel cioccolato?
Si chiama piacere. Piacere puro.

Quante volte ho provato questa sensazione durante una pausa tra un pezzo e l'altro? Innumerevoli. E posso dire con certezza che sono un ottimo carburante. Anche per una come me che il cioccolato a casa lo fa scadere. Ma che nelle chiuse da freelance recupera e se lo finisce tutto.

Ma poi. Poi arriva quest'autrice qui, Laura Florand, che sulla scia goduriosa del cioccolato ha scritto ben 4 romanzi. Romantici. Delicati. Ovviamente golosi. Il primo tradotto in Italia è "Ladra di Cioccolato", edito da Leggereditore. Dove il cioccolato è visto proprio come il simbolo del piacere nella vita quotidiana. Un piacere da non perdere. Da non lasciare nel cassetto. Da non rimandare a dopo. 

Visto che condivido in pieno il concetto non potevo non farle qualche domanda (vedi foto su) e non tuffarmi nella degustazione di cioccolato, dopo la presentazione del romanzo, nella deliziosa cornice di SAID, un ristorante, locale, bistrot, antica fabbrica del cioccolato. Tutto insieme. E tutto da non perdere, magari sfogliando qualche pagina della Florand :-)




martedì 2 ottobre 2012

Due castagne e tante idee

A Villa Borghese, sulla strada verso il mondo digital... tante castagne. Eccone due, ricordo della giornata, tra le press release delle startup.  

Chi mi legge e/o conosce lo sa: io mi intendo di roba vecchia, chiamiamola vintage (film, libri, vestiti, etc.). Il nuovo lo capto subito, lo capisco, ok, ma mi mette sempre un po' paura.
Quindi è con quel senso di ansia misto a curiosità che mi sono avventurata al Techcrunch, il più grande convegno dedicato all'imprenditoria digitale in Italia, dove sono state selezionate le migliori startup italiane del settore.
Pensavo: mamma li nerd.
Ostentavo: self control da addetta ai lavori. O almeno ci provavo.

Ma è bastato un attimo per ubriacarmi di nuove idee e imparare qualcosa di nuovo. Conoscere tanti approcci al mondo del lavoro. Tanti progetti, presentati con dignità e passione.
Ecco cosa mi ha colpito.


La vista: le migliori startup digitali italiane inserite in un contesto super naturale come quello di Villa Borghese, a Roma. Una bella metafora dell’integrazione tra tecnologia e vita quotidiana.

L’udito: le  parole di Luca Ascani, co-organizer dell'evento e co-fouder di Populis, che non parla di business fini a se stessi ma di bisogni. Umani. Da qui si deve partire per costruire un’impresa che funzioni, in rete e non. Condivido!

L’olfatto: l’odore di idee nell’aria, di buone idee. Come quella di Cortilia, il primo mercato agricolo online che mette in contatto produttori e consumatori senza intermediari. O quella di NextStyler.com, brand-vetrina per stilisti emergenti. E molte, molte altre.

Il tatto: il frusciare dei bigliettini da visita colorati, l’energia che scorre tra le persone quando condividono un progetto, un sogno. Rigenerante.

Il gusto: il mio personale si è soffermato qui, da Style4Real, dove digitalizzare il proprio guardaroba (come quello della protagonista di Ragazze a Beverly Hills, una pellicola precorritrice dei tempi, visto che è del 1995!) e ricevere promozioni personalizzate. Niente male, no?