domenica 16 gennaio 2011

Leggermente fuori tema: quando un attacco non arriva...


... E mi trovo a scrivere di me.
E allora eccolo qua: un attacco che non verrà pubblicato ma che a me piace.

Capita. Di tornare a casa e trovare le luci spente. Di piombare nel buio quando si cercano parole. Di sentirsi trafitti dal silenzio quando vorremmo essere travolti da un’ondata di colori. Così l’antidoto alla solitudine, la ricetta facile e sincera, in questi anni scapestrati e duri, potrebbe essere cambiare rotta. Uscire di casa. E convivere. Ma no, il fidanzato lasciamolo a casa sua. Sta bene lì. Al suo posto, mettiamoci uno, due, tre, ma anche quattro o cinque, vi prego non di più, coinquilini.


Ops! Eccomi a 22 anni, uscita di casa con una macchina piena di vestiti.
E tra una fermata dalla zia, due da amiche e un po' di fortuna, sono approdata a Via Basento.
Ma questa è un'altra storia.

Vado a scrivere...



mercoledì 12 gennaio 2011

Pitti: le parole sono importanti!


Ahhhh... vengo da due giorni stressanti.
Maaaa... sono al Pitti con un'amica!

E devo dire che ora che sono in albergo a scrivere nella quiete della hall con una bella finestra ricca di sole (non facciamoci troppi film, qui nella periferia di Firenze, nell'albergo azzeccatissimo scelto da Francy B., ieri sera era zona di prostituzione... mi sono catapultata dal taxi all'albergo in meno di un secondo!) mi sento proprio leggera!

Soprattutto dopo le frasi registrate tra ieri ed oggi, che riporto qui.
Perché, proposito dell'anno nuovo, me le voglio ricordare.
Alcune danno sprint, fanno bene, sono un balsamo. E sono di oggi: "Mi fido talmente di te". "Ormai hai fatto tuo il nostro stile".
E poi, ieri sera quando mi lagnavo di aver perso un file di lavoro: "Vuol dire che puoi farlo meglio".
Sentirle da persone che non siano il mio povero fidanzato abbastanza stressato dalle mie paturnie, fa bene.

Altre frasi: "Ho rimestato, tagliato, sacrificato quasi per intero due capitoli, un po' banali".
Capita. E amen.