Personalmente, io parlo di mal di schiena.
E tensione.
E soddisfazioni. Impegno. E poi... arrabbiature. Tante!
E quel silenzio sottile quando hai una gratificazione. Il
sorriso accennato che ti fa pensare: “Ok, ma allora va tutto bene”. L’impeto di
gioia bloccato dalla paura che tutto svanisca.
Perché è stato così difficile farsi leggere. Apprezzare.
Pubblicare.
Poi le lodi. I soldi. Il mese che salta un pagamento, due.
...
E il mese che arrivano tutti insieme. E allora sei ricca. E
più serena.
Il lavoro è diventato l’amico più stretto dopo la laurea.
Il pensiero fisso.
Il pensiero ansiogeno.
L’orgoglio.
Quel qualcosa da costruire piano piano. Ma senza tralasciare
i propri spazi.
E allora l’incastro ben riuscito è la soddisfazione più
grande.
Di cosa parliamo quando parliamo di lavoro?
Ecco, noi donne parliamo di incastri.
Dove il lavoro fatto bene è diventare plastiche.