Visualizzazione post con etichetta Roma. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Roma. Mostra tutti i post

martedì 4 novembre 2014

Garbatella mon amour! + travel kit


Ieri mattina mi sono svegliata con la mamma (che sarei io) e la freelance (sempre io) che litigavano di brutto nella mia testa.
Che match.
Complice una to-do-list troppo gonfia che sgonfiava ogni entusiasmo, non riuscivo a dividere la mia giornata e la mia mente tra gli impegni di mamma e quelli di lavoratrice. 
Storia nota, lo so.
Per me, però, è tutto nuovo e mi sto attrezzando giorno per giorno, a caccia di un equilibrio, anche se precario. 

Ma intanto: chi ha vinto? Nessuna delle due.
O meglio, ha vinto la Garbatella, il quartiere dove sono andata a schiarirmi le idee in pausa pranzo.

domenica 15 gennaio 2012

Roma non fa la stupida

Tante luci per ricordare un regista del quartiere Monti, indovinate chi è?


Succede che a volte ti stanchi di un posto. O piuttosto pensi di esserti stancato di un posto.

L'ho sentito tante volte a Londra: italiani stanchi, che vivevano lì da decenni e avevano voglia solo di tornare in Italia. Ma erano stanchi di Londra o avevano voglia di casa, di famiglia?

Per non parlare di Roma: "Il problema di Roma è che è provinciale... sono andato a XXX (metti Berlino, Cracovia, New York, qualsiasi posto) e lì stanno proprio AVANTI". Quante volte l'ho sentito?

Ecco, mi sembro Moretti, ma alle parole "stanno avanti" mi verrebbe da dare una sberla al malcapitato di turno e dire, anzi urlare: "LE PAROLE SONO IMPORTANTI!!!".

mercoledì 10 agosto 2011

basta poco. basta rallentare


Attenzione! Sto dicendo la più grande banalità di tutte. O forse no.

Che basta rallentare per godere di più della vita.
Per far espandere i pensieri.

E, nel mio caso:

- per ricominciare a leggere Seneca (lettura interrotta più o meno a metà liceo... ma perché?)
- organizzare pranzetti a Trastevere in un'affascinante Roma deserta
- riprogrammare la mia vita, il mio lavoro, il mio guardaroba e poi... lasciare tutto (quasi) come prima ma con il sorriso in faccia
- pensare, pensare, pensare... e non pensare più che a volte è meglio non pensare.

Insomma, capito?

Basta poco, basta così poco... per capire quanto un inverno di doveri possa e debba lasciare spazio ad una dolce e delicata primavera.

sabato 11 giugno 2011

Voglia di evadere (nel traffico di Roma)


Succede sempre.
È venerdì e sto tornando a casa.
I pensieri frullano, la settimana lavorativa è agli sgoccioli.
Nella mia testa si intrecciano i TO DO con in WANNA DO.
Ed è qui che entrano in campo i Joy division, con Disorder.
1-2-3-4-5- sali sali volume...

I've been waiting for a guide to come and take me by the hand

I programmi vanno a farsi benedire, mi godo il momento mentre il traffico lascia spazio ad un tramonto romano

Could these sensations make me feel the pleasures of a normal man?

Solo musica, dita che tamburellano, testa che si muove

These sensations barely interest me for another day

E i pensieri scorrono fluidi, completamente diversi da quelli di qualche minuto fa

I've got the spirit, lose the feeling, take the shock away

Aderenti a me stessa circumnavigano le zone d'interesse: penso ai viaggi, alle vacanze che ho appena fatto e a quelle che farò.

Alla persona con cui le farò.

Con cui divido la mia vita.

Penso alla mia vita.

I've got the spirit, but lose the feeling

Penso alla pancia di mia madre: era quella una garanzia di costante appagamento?

I've got the spirit, but lose the feeling

O ci si può provare adesso, qui, ora

Feeling, feeling, feeling, feeling, feeling, feeling, feeling

Almeno provare

Feeling, feeling, feeling, feeling, feeling, feeling, feeling...

Ok, ci provo.