Dove mi porta la mia pancia? A curare la lavanda, ottima fonte di ispirazione (anche se poi, così ispirata, ne ho fatte seccare ben 10 piante!) |
“Organizzazione, questa sconosciuta!”: la frase che nessun
freelance dovrebbe dire. O pensare. O mettere in pratica.
Ma l’errore è dietro l’angolo... ed io la dico/penso/metto
in pratica tutti i giorni.
Perché organizzarsi è semplice con un lavoro metodico, ma
come la mettiamo con i pezzi imprevisti? E con la parte della contabilità che
prima o poi si deve smistare perché non si lavora per la gloria, giusto? E con
la ricerca sui media di ogni tipo di notizie interessanti per costruirci un
pezzo? Come si organizza tutto... cercando di uscirne vivi e sani di mente?
Dopo anni di esperienza ho capito che quello che ci vuole è una
rapidissima capacità di rivalutare, durante la giornata, le priorità. Lavorative e non.
Accettare che quella che pensavi sarebbe stata la tua
giornata la mattina potrebbe cambiare nel pomeriggio e declinare la sera in
chissà cosa.
Quindi: sì alla to-do-list, no alla spunta di tutte le
caselle.
Perché tutto è in movimento, pronti a salire sulla giostra?
Per rimanere al volante e capire le priorità meglio porsi le
domande giuste.
Io provo con:
- Cosa vorrei aver fatto/ultimato/completato per fine
serata? (mediamente efficace)
- Sicura di doverlo fare adesso-subito? (ottimo per
sconfiggere l’ansia, incredibile quante cose si classificano come urgenti e non
lo sono affatto)
- Non
sarebbe meglio rifletterci su per fare un lavoro-fatto-bene? (anche qui,
neutralizzo la scheggia impazzita dentro di me che vorrebbe fare-fare-fare
rischiando di fare-fare-fare... cavolate).
- Quanto
tempo mi do per questo lavoro? (poi ci metto il doppio ma se non me lo fossi
chiesto ci avrei messo il triplo).
E poi... la pancia. Quella non sbaglia mai. Funziona come un
fantastico oracolo che ti dice sempre come muoverti. L’importante è saperla
ascoltare. E per questo ci stiamo attrezzando.
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