mercoledì 29 agosto 2012

Un'estate da freelance


Momento vintage (Ferrara)

Dai, non è ancora finita! Me lo dico quando guardo con una lacrimuccia questo cielo che alle 20.30 è già scuro. Me lo ripeto mentre metto un cardigan in cotone per cenare all’aperto la sera (quando fino a ieri andavo in giro tutta scollata... sudando per giunta!). È vero, quest’estate non è ancora finita... ma siamo al tramonto.




Quindi, facciamo due conti: cosa ho imparato?

1)  Fermarmi a guardare le stelle. Mi ero dimenticata di quanto fosse bello sdraiarsi e perdersi guardando il cielo. Ritrovandosi tra i propri desideri più nascosti. Ma dove erano finiti? Erano lì. In attesa di essere accarezzati da uno sguardo amorevole e fiducioso. Il mio, quello che ho in questi giorni in cui è uscita fuori, tanto attesa, la parte migliore di me. 

2)  Non andare a fondo in tutte le cose. Almeno in vacanza si può fare. Del resto, è questa l’essenza dell’estate: la leggerezza. Quindi abiti leggeri, pensieri leggeri. Critiche gratuite che scivolano via, come sabbia secca che non ha più punti d’appiglio sulla pelle. Stare bene, finalmente bene con se stessi diminuisce i bisogni. Il primo: l’approvazione degli altri.

3)  Essere freelance anche in vacanza. In particolare: in questa vacanza country, che ho scelto, ma ad un certo punto mi è sembrata stretta. Andare oltre la definizione, curiosare, ricercare, sentirsi al centro del mondo ovunque perché ovunque c’è qualcosa da conoscere ed imparare... che belle le mie vacanze! 

4) Ah, dimenticavo! Ho imparato ad amare (anzi no, mi sono innamorata e basta!) gli arredi e le creazioni di Rachel Ashwell, la conoscete? Io sono già sua fan e la sua storia è deliziosa...


Il giardino che vorrei (Castiglioncello del Trinoro)
Festa contadina... Olé! (Fabbro)

Pioggia d'estate (Cetona)

Amici di campagna (Cetona)

Nessun commento:

Posta un commento