Una volta, parlando durante un aperitivo di una vecchia “capa”, mi ricordo che una vocina accanto a me, che al tempo avevo considerato snob, mi aveva risposto: “Mi Visulta difficile pensaVe che una fVee-lance abbia un capo”.
Simpatica.
Io, come non immaginarselo?!, mi ero sentita subito da meno rispetto alla Illustre Impiegata (che volete fa’, è la lotta tra poveri!) e m’ero azzittita.
Perché? Perché lavoravo da poco, ora lo so.
Sì, perché adesso non avrei problemi a dire che una free-lance non ha un solo capo, ha proprio tanti referenti, redattori, coordinatori di redazione, ecc. a cui rendere conto.
Sarà per questo che a volte, anche se sono da sola a casa davanti al computer, mi sembra di camminare sui carboni ardenti, proprio come (immagino) ci si senta andando a fare 4 chiacchiere nell’ufficio del capo?
Perché certo, gestire il rapporto con tante voci, con tanti punti di vista e modi di espressione, mica è facile!
C'è chi la pensa in un modo, chi in un altro e allora... serve memoria e concentrazione, ragazzi.
Personalmente, ho capito che essere me stessa e mantenere un atteggiamento aperto alle diversità, alle novità, disponibile a capire, attento e soprattutto IN ASCOLTO, vince su tutto, con qualsiasi tipo di boss.
Ma a volte (com’è successo qualche giorno fa) serve anche sbroccare. Con classe, s’intende. Ma portare avanti le proprie idee. Saper dire di no.
Sarà questo essere (liberi) professionisti?
O semplicemente diventare adulti? ;)
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