martedì 20 marzo 2012

Mi piacciono le cose folli. Ma solo un po’.

La parete dietro la cassa del negozio Pifebo, Roma.

L’altro giorno ero a Monti, con la scusa di svuotare un po’ la mia scrivania in redazione (lo sapete che collaboro anche con questo bellissimo giornale?) prima del trasloco...
E ovviamente la testa era da tutt’altra parte.
Certo, non voleva essere lì a fare scatoloni per una redazione che si trasforma, per un budget che si restringe, per un capitolo della mia vita che cambia... Così l’ho riacchiappata tra una vetrina e l’altra.





... Ma non ho fatto in tempo! Avevo già acciuffato un paio di occhiali e un paio di scarpe qui.  E mentre mi accingevo riluttante a pagare (questa consecutio tra accumulare oggetti che amo e svuotare il mio portafogli non l’ho mai capita bene)... guarda un po’?
Una cassa piena di bottoni, orecchini, bussole, oltre che monete! Folle, ma solo un po’.
Quindi deliziosa.

Se avessi un negozio la mia cassa sarebbe sicuramente così, anzi peggio. Niente soldi, solo bottoni! Vintage, però :)

E poi: una parete piena di santini (vedi su), ma in mezzo a Santi e Madonne... una polaroid del cagnolino. Idea folle? Solo un po'. Quindi simpatica.

E allora ho pensato: è questo il punto. La follia è bella quando è solo un po’. Così si trasforma in simpatia, estro, fantasia.

E lo stesso vale per le persone. Quelle che mi piacciono sono solo un po’ stravaganti, ma poi deliziosamente normali.

E il lavoro che amo? Solo un po’ stressante-da-pazzi. Poi meravigliosamente interessante.

mumble mumble... ho detto una ca**ata?

Ecco, mi sa che su quest’ultimo “solo un po’” ci voglio lavorare.
E non un po’. Proprio tanto :) 

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