lunedì 18 giugno 2012

W l'autogestione... che ti porta a curiosare



Noi freelance la sappiamo lunga sull'autogestione... E gira che ti rigira, anche se la sappiamo lunga, cadiamo sempre negli stessi tranelli. Voglia di libertà mixata alla schiavitù per le scadenze, amore amore amore per il proprio lavoro e sana voglia di timbrare il cartellino anche noi. Per quieto vivere, dai. 
Ma sarà poi tanto quieto? Perché, se bastasse un cartellino...

Cmq, anche il mio lavoro mi ha dato una spinta in più per fare quello che amo nella vita: curiosare. È una cosa che mi mette sempre il buonumore, anche quando è domenica, e stanno tutti al mare, e tu sei appena tornata dalla Toscana e quindi... che noia, che barba!


La mia autogestione, la stessa che non mi ha permesso di scrivere neanche un post nell'ultimo mese, prevedeva lavaggio della macchina e mercatino. Ma poi, come in tutte le autogestioni che si rispettino, la lista è stata capovolta: quindi mercatino e lavaggio della macchina. 

La verità? Eravamo sono io, l'afa e i venditori di Villa Glori. 

Nonostante ciò, è stata una giornata entusiasmante, immersa tra le cose che amo: roba vecchia. 
Ma ricca di fascino e creatività. Storie lasciate a metà, raccontate e taciute, pezzi di vita vissuta che nessuno conosce fino in fondo ma che tutti possono immaginare come vogliono. Racchiusa in oggetti, radunati, riassettati, esposti lì tra i banchi. Per me, con quell'afa solo per me, o quasi. 

Forse da bambina avrò indugiato troppe volte davanti a "Pomi d'ottone e manici di scopa", ma se il risultato è svoltare una placida domenica con una sola passeggiata (anzi due, che non lo costringevo il partner bizzoso a tornare con me?!) al mercatino... ne sarà valsa la pena, no?!




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