mercoledì 17 settembre 2014

E a volte si lavora anche per sé


Confetti! 


Anzi, per Noi.
Divertendosi un mondo. Sognando un po’. Assaporando l’attesa.

Dopo il mare di luglio, il mese di agosto è passato in famiglia e in Toscana, ormai un rito, un’abitudine bella ma anche faticosa (parliamo di case con tante scale che... il ciuccio è sempre due piani sopra, nottate ancora in bianco che... il biberon è sempre due piani sotto, etc), intervallata da appuntamenti “segreti” a casa di mia mamma (altre scale...) a preparare, infiocchettare, tagliare, incollare...



Tante ispirazioni per la grande festa di settembre le ho prese qui e là sul web, girovagando su Pinterest, e qui e anche qui. Poi succede così: le immagini fermentano nella testa e l’indomani sai esattamente quello che vuoi e decidi di lavorarci da sola (ma anche con l’aiuto di mamma: gratis e con cazziata libera), giocando con:

i materiali: lo spago, la corda, la iuta, la rafia, la carta grezza, quella delle tovagliette delle osterie, ma anche la carta della busta del pane, insieme ai merletti, sempre di carta, delle torte della nonna. Ho amato incollare, tagliare, modellare, mischiare i vari materiali per ottenere nuovi oggetti che parlano, spero, un po' di noi.

i profumi: intesi e semplici come quello della lavanda di casa (che dopo vari esperimenti è cresciuta in bei cespugliotti rigogliosi. Ok, dipende da quale lato del giardino si guarda ma è un po’ come la storia del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, no?) e ha decorato il bouquet e la torta; o come quello delle piante aromatiche che hanno contrassegnato i tavoli di amici e parenti che sono venuti a festeggiare insieme a noi il nostro giorno speciale. 

i colori: chiari e luminosi, come il tessuto dell’abito da sposa (un tessuto scelto e comprato sotto uno scrosciante acquazzone romano, il primo acquisto per la nostra festa); perlacei e abbaglianti, come la glassa della torta, in pasta di zucchero ma con un inaspettato cuore goloso, di fragola e crema chantilly; ma anche opachi e rassicuranti, come quello dell’olio toscano, quello che fa ancora la posa, preso dai fornitori segreti di mamma. 
Un olio che sa di casa, di terra e di famiglia. 
Di quelle gioie preziose che sto vivendo adesso, per le quali un grazie non basta. 

Fai posizionare una cosa alla zia, ad esempio i mestoli sui centrotavola: la maggiorana cambierà nome in timo...
La grande protagonista: la torta (questa non l'ho fatta io ma la pasticceria I Diavoli di Sarteano)

2 commenti:

  1. La torta è veramente fantastica ma anche le altre cose che hai messo su nn sono niente male. Brava Fra, continua così

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  2. Grazie cara Ciurma, mi sono divertita così tanto durante i preparativi che non è detto che diventi un'attività a tutti gli effetti. xoxo

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