sabato 7 aprile 2012

Diario di un amore extraconiugale. Con un libro.


Amanti in attesa vicino al comodino. Lo so, sono molto molto richiesta. 


Sto leggendo libri bellissimi = sono una ragazza fortunata.
Perché mi ritrovo nel posto giusto al momento giusto: tra pagine che parlano di momenti che ho vissuto, trasudano riflessioni che condivido, accarezzano emozioni che mi appartengono.
E proprio come nelle storie d’amore che ho vissuto... perdo la testa a scoppio ritardato.



Mi piace così: compro libri su libri, li lascio stare nella mia libreria, sugli scaffali, negli angoli polverosi della casa (che sono tanti!), impilati sul comodino...

E poi. Poi arriva quel giorno in cui li apro. Mi scrollo di dosso le scadenze dei miei pezzi, gli impegni della vita quotidiana, le telefonate, i risentimenti, i sorrisi, le lacrime. Semplicemente mi fermo su quella carta lì.

Una, due, tre pagine e... mi piace. Flirto. Rido alle sue battute. Mi rispecchio nei suoi discorsi.

10, 20 pagine: stiamo scoprendo le carte. Siamo diventati amici e compagni.  Passiamo del tempo insieme. Sempre di più.

50, 70 pagine: è nato l’amore (a volte). Me ne accorgo prima di dormire, quando i miei occhi si chiudono su quelle pagine fitte. E quando cerco uno spiraglio di tempo libero durante la giornata per leggere ancora un po’.  

100, 200 pagine: superiamo ostacoli insieme. Io: la faccia a punto interrogativo del partner bizzoso che si ritrova una donna assente e obnubilata dentro casa per qualche giorno. Lui, il libro: divaricato, orecchie piegate, sporco di marmellata sulla copertina. È un miracolo che non mi lasci (certo, avere una relazione extraconiugale con un oggetto inanimato aiuta...).

Arrivo alla fine: l’abbraccio si scioglie. Le lacrime, a volte. E l’incanto che resta qui, dentro di me.

Insomma, per me è così: leggere un libro che amo è vivere una nuova appassionante storia d’amore. Ma senza tradire il partner.
E devo dire, me la cavo alla grande :)



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