Lavori. Emetti fattura. E poi? Il vuoto.
È capitato anche a te? A me sì. E se fino a qualche anno fa
risolvevo la faccenda chiamando il cliente, facendomi sentire spesso, mandando
email tutti i giorni, adesso non è più così. Probabilmente perché, con
l’acuirsi della crisi, le semplici parole non bastano...
Sapendo questo, quando la mia commercialista mi ha detto che
tra i suoi clienti c’è un esperto in recupero credito, Stefano Silvestri, capo area della Maran Credit Solution SpA, ci ho
messo un attimo a chiamarlo e a chiedergli qualche dritta per noi freelance. Me
ne ha date sei, eccole qui:
FAI PREVENZIONE
Quando si manifesta la necessità di ricorrere al recupero
crediti è perché non si è fatta adeguata prevenzione all’insorgere del
problema. Come fanno le finanziarie, le piccole e medie imprese dovrebbero
fare una raccolta d’informazioni relative ai nuovi cliente e monitorare l’andamento dei bilanci di quelli vecchi.
NIENTE PAURA
Se un cliente ti sta usando come banca, il primo passo è la consapevolezza. Renditi conto della situazione, non sperare nel domani ma valuta il rischio che stai correndo: vederti trascinato nei problemi degli altri. Quindi, non aver paura di troncare il rapporto con un cliente che non paga più.
COME DEVE ESSERE IL PRIMO
APPROCCIO
Il primo approccio, dopo una fattura non saldata nei tempi prestabiliti, deve essere necessariamente “fraterno” ma
con termini di rientro perentori e fissi perché ogni concessione fatta sui
termini di pagamento diventa dal giorno dopo un punto da cui il debitore
riparte per nuove trattative. Non è quindi importante la forma ma piuttosto il
contenuto.
DELEGA
Il segreto, quando stai facendo recupero credito con un
cliente con cui lavori ancora, sta nel delegare un persona esterna all’azienda
per evitare che i rapporti “personali” rendano inefficace ogni tipo di
approccio.
COSA ASPETTARSI?
Sia che si parli di fatture emesse o di contratti non
rispettati se siamo davanti ad un soggetto che ha studiato anticipatamente su
come difendersi da questa eventualità le possibilità di recupero sono minime.
LO CHIAMO UN PROFESSIONISTA?
Il professionista aiuta, grazie alle conoscenze tecniche e
professionali, a creare quello stacco che tra il rapporto lavorativo instaurato con il cliente e le trattative di recupero credito. È importante però affidarsi a professionisti coscienziosi che sappiano valutare e
consigliare sull’effettiva possibilità di recupero del credito. In
quest’ambiente le rivalse personali devono rimanere fuori della porta. È inutile dichiarare guerra a chi non è in grado di rispondere.
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