martedì 25 novembre 2014

Recupero credito: 6 modi per non farti fregare


Lavori. Emetti fattura. E poi? Il vuoto.

È capitato anche a te? A me sì. E se fino a qualche anno fa risolvevo la faccenda chiamando il cliente, facendomi sentire spesso, mandando email tutti i giorni, adesso non è più così. Probabilmente perché, con l’acuirsi della crisi, le semplici parole non bastano...


Sapendo questo, quando la mia commercialista mi ha detto che tra i suoi clienti c’è un esperto in recupero credito, Stefano Silvestri, capo area della Maran Credit Solution SpA, ci ho messo un attimo a chiamarlo e a chiedergli qualche dritta per noi freelance. Me ne ha date sei, eccole qui:

FAI PREVENZIONE
Quando si manifesta la necessità di ricorrere al recupero crediti è perché non si è fatta adeguata prevenzione all’insorgere del problema. Come fanno le finanziarie, le piccole e medie imprese dovrebbero fare una raccolta d’informazioni relative ai nuovi cliente e monitorare l’andamento dei bilanci di quelli vecchi.

NIENTE PAURA
Se un cliente ti sta usando come banca, il primo passo è la consapevolezza. Renditi conto della situazione, non sperare nel domani ma valuta il rischio che stai correndo: vederti trascinato nei problemi degli altri. Quindi, non aver paura di troncare il rapporto con un cliente che non paga più.

COME DEVE ESSERE IL PRIMO APPROCCIO
Il primo approccio, dopo una fattura non saldata nei tempi prestabiliti, deve essere necessariamente “fraterno” ma con termini di rientro perentori e fissi perché ogni concessione fatta sui termini di pagamento diventa dal giorno dopo un punto da cui il debitore riparte per nuove trattative. Non è quindi importante la forma ma piuttosto il contenuto.

DELEGA
Il segreto, quando stai facendo recupero credito con un cliente con cui lavori ancora, sta nel delegare un persona esterna all’azienda per evitare che i rapporti “personali” rendano inefficace ogni tipo di approccio.

COSA ASPETTARSI?
Sia che si parli di fatture emesse o di contratti non rispettati se siamo davanti ad un soggetto che ha studiato anticipatamente su come difendersi da questa eventualità le possibilità di recupero sono minime.

LO CHIAMO UN PROFESSIONISTA?
Il professionista aiuta, grazie alle conoscenze tecniche e professionali, a creare quello stacco che tra il rapporto lavorativo instaurato con il cliente e le trattative di recupero credito.  È importante però affidarsi a professionisti coscienziosi che sappiano valutare e consigliare sull’effettiva possibilità di recupero del credito. In quest’ambiente le rivalse personali devono rimanere fuori della porta. È inutile dichiarare guerra a chi non è in grado di rispondere.


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